Hit Counter

                                                     Vai alla pagina iniziale

    PERU'  2009 Valerio, Marco, Michele e amici incontrati in loco.

 

 

16-07 - Finalmente è arrivato il giorno della partenza destinazione PERU'.

Dopo il viaggio in aereo e in autobus che ci porta al paese di Marcarà , dove risiede una missione dell' Operazione Mato Grosso, passiamo qui qualche giorno per smaltire il fuso orario e abituarci un po’ alla quota, poi decidiamo di partire per la prima cima.

 

19-07 - Puntiamo alla vetta del monte Ishinca 5535 m. sfruttando il mezzo più comune per trasportare la merci in montagna, ovvero l’asino.

Dopo 4 ore di cammino raggiungiamo il Rifugio Ishinca 4350 m .

Causa l'alta quota solo Michele riuscirà a raggiungere la vetta.

 

  

 

Passiamo qualche giorno di relax a Marcara, sfruttiamo l’occasione per visitare alcuni siti archeologici dove vi sono i resti della civiltà Chavin e, per abituarci alla quota, decidiamo di passare qualche giorno sopra i 4000 m.

 

24-07 - La mèta è la laguna Paron posto fantastico.

Mettiamo la tenda alla fine del lago dove passiamo 3 notti.

Tra le escursioni fatte raggiungiamo l’inizio della parete dell’ Artesonraju, vetta stupenda di poco superiore ai 6000m.

 

  

 

27-07 - Ben riposati decidiamo la prossima vetta: la cumbre del Pisco, 5752 m, che raggiungiamo dopo due giorni di cammino.

Dalla sua cima su gode uno dei panorami più belli del Perù.     

 

 

30-07 - Siamo pronti per una nuova salita; l’obbiettivo è il monte Copa 6188 m, una vetta che sorge poco sopra l’abitato di Marcarà.

Partiamo a piedi dal paesino di Vicos con cibo e attrezzatura per 4 giorni; l’avvicinamento è molto duro 1600 m di dislivello con circa 20kg di zaino sulle spalle.

Il giorno dopo l’arrivo al campo base decidiamo di fare un giorno di riposo, ma per tenerci “caldi” saliamo la cima del monte Vicos 5350m.

Il giorno dopo siamo pronti per affrontare altri 1200m di dislivello per arrivare in cima al monte Copa .

 

  

 

05-08 - Dopo un periodo di riposo causa mal tempo, decidiamo, su consiglio di alcune guide locali, di spostarci a sud della Cordigliera Blanca per salire il Mururaco 5688 m.

Il luogo è uno dei più sperduti di tutta la catena, infatti non incontriamo nessuno al di fuori di alcuni pastori.

La vetta è affascinate e, nonostante nessuna informazione sulla parete, decidiamo di provare a salire, non senza qualche incognita sull’itinerario da seguire.

La scelta dell’itinerario ha riservato qualche imprevisto per gli enormi seracchi e ponti di neve da attraversare, ma nonostante ciò riusciamo ad arrivare in vetta.

  

 

10-08 - Smaltite le fatiche della salita del Mururaco , decidiamo di ritornare nella valle degli Ishinca per tentare la salita di un bellissimo 6000 il Tocllaraju , ma causa brutto tempo decidiamo di salire due vette minori l’Urus e ancora la cima dell'Ishinca che questa volta riusciamo a salire nonostante il mal tempo e la neve.

 

Vetta dell’Urus 5495m

 

Vetta degli Ishinca 5535 tra le nebbie

14-08 - E’ quasi ferragosto, stiamo pensando dove andare a festeggiare …… ovviamente su qualche cima; scegliamo come obbiettivo una delle più alte del Perù, il Chopicalqui 6354m, ma prima saliamo lo Yanapaqcha 5460 m che si trova in una valle parallela; la cime non è molto alta ma abbastanza tecnica.

  

 

16-08 - Ritornati in fondo valle siamo pronti ad affrontare 1000 m di dislivello lungo una morena infinita per raggiungere il primo campo; carichi come degli “asini “ partiamo e dopo 5 ore raggiungiamo il campo morena  4900 m.

 

Montata la tenda prepariamo la cena a base di zuppe e poi via a dormire.

Decidiamo di montare il prossimo campo il più alto possibile, verso 5700 m; riusciamo a raggiungerlo nel primo pomeriggio con qualche difficoltà visto la quota e lo zaino pesante.

  

 

Anche le piccole cose a quella quota risultano molto faticose; una volta montata la tenda e sciolta la neve per ottenere l'acqua necessaria, ci infiliamo in tenda a riposarci in vista della vetta.

  

 

Sveglia all’alba e via verso la vetta con un vento fortissimo e una temperatura di -15 °.

  

Col sorgere del sole raggiungiamo l’anticima dove lasciamo gli zaini per poi raggiungere la cima vera e propria.

 

18-08 - Vista la bella giornata e il buono stato di forma decidiamo di scendere direttamente dalla cima al campo base a 4000 m per poi prendere un taxi che ci riporterà al nostro comodo ostello a Huaraz.

  

20-08 - I giorni di vacanza stanno per finire, ma ci resta una settimana di tempo, così decidiamo di puntare alla montagna più famosa del Perù: l’Alpamayo.

 Per risparmiare tempo raggiungiamo il campo morena in un giorno solo; 23 km lungo la Quebrada Santa Cruz dove posizioniamo la tenda a quota 4400 m.

  

 

Raggiungere il campo alto come al solito si rivelerà una “mazzata”; 5500 m con tratti molto ripidi, però la vista della parete dal colle ci lascia senza fiato.

  

 

La via di salita da noi scelta percorre la parete nella zona centrale infatti il nome della via è: “ Diretta Francese “; la via è impegnativa sia per la pendenza del ghiaccio sia per la quota che si raggiunge in vetta; 5947 m.

  

 

Il brutto tempo non ci fa ammirare il fantastico panorama, ma siamo felici e contenti.

Dopo la foto in vetta via di corsa; comincia a nevicare e ci aspetta una discesa abbastanza complicata in corda doppia lungo la parete.

 

 

28-08 - Siamo tornati a Huaraz; tra due giorni abbiamo il volo di ritorno.

Sfruttiamo l’ultimo giorno per girare le numerose bancarelle dove si trova di tutto, dai classici souvenir a cose più originali.

 

 

Un po’ tristi perché lasciamo un posto bellissimo, ma soddisfatti per aver  avuto la fortuna di visitarlo, ci dirigiamo verso Lima dove ci aspetta l’aereo per il ritorno.